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Meditazione proposta da Maurizio Muraglia; leopardi

Percorsi della fragilità umana in letteratura: LEOPARDI

"L'assenza" in due poesie di Borges e Neruda

 Meditazione laica di giovedì 10 novembre 2022

Proposta di Adriana Saieva

Propongo il tema dell' "assenza" attraverso due poesie incontrate per caso in un momento in cui questo argomento fa da colonna sonora ai miei pensieri. Mi sono accorta di questo pensiero costante, di questa colonizzazione neuronale proprio "incontrando" le due poesie; fin dalla prima veloce lettura le ho riconosciute come materia familiare e come tale molto presente, ma poco pensata: occasione d'oro farne materia di meditazione.

L'assenza di qualcuno o di qualcosa, a volte è così presente nella nostra mente da togliere il fiato. I pensieri diventano monotematici, confluenti tutti (attraverso voli pindarici più o meno audaci) in quel puntino oscuro catalizzatore di energie che rimugina e rumina tutti i perché e i percome inerenti l'assenza in questione. Bisognerebbe lasciar andare, lasciarsi attraversare senza trattenere e rimanere presenti al presente dando all'assenza l'essenza dell'aria: <<E' una casa così grande l'assenza che entrerai in essa attraverso i muri e appenderai i quadri nell'aria.>>. E invece, il più delle volte, l'aria è quella che viene a mancare, soffocati da un vuoto senza giustizia e senza consolazione: <<La tua assenza mi sta attorno come la corda al collo, come il mare a chi affoga.>>


Per quanto le due poesie rimandino all'assenza di qualcuno  o all'eventualità di essere assenti noi stessi per la persona amata, parlare dell'assenza  ci ha permesso, al momento della condivisione delle risonanze, di aprire svariate piste di riflessione:

l'assente perché non più in vita; l'assente perché ha deciso di andarsene (dando spiegazioni o svanendo nella nebbia, in questo secondo caso rendendo ardue le consolazioni logiche che aiutano a darsi pace); l'assenza a se stessi per una malattia; l'assenza a se stessi per mal di vivere; l'assenza dello Stato che genera a pioggia una fitta serie di malesseri e altre assenze; l'assenza di un genitore in quanto prematuramente scomparso; l'assenza di un genitore che c'è, ma è come se non ci fosse...

e tu? di che assenza sei?

Assenza -

Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura
da risvegliare la furia del pallido e del freddo,
da sud a sud alza i tuoi occhi indelebili,
da sole a sole suoni la tua bocca di chitarra.
Non voglio che vacillino il tuo riso né i tuoi passi ,
non voglio che muoia la mia eredità di gioia,
non bussare al mio petto, sono assenti.
Vivi nella mia assenza come in una casa.
E' una casa così grande

 l'assenza che entrerai in essa attraverso i muri
e appenderai i quadri nell'aria.
E' una casa così trasparente l'assenza
che senza vita io ti vedrò vivere
e se soffri, amor mio, morirò di nuovo
 .

 

Pablo Neruda

 

Assenza

Dovrò di nuovo erigere la vasta vita,
specchio di te ancora:
dovrò ricostruirla ogni mattina.
Ora che non ci sei, 
quanti luoghi son diventati vani
e senza senso, uguali
a lampade di giorno.
Sere che ti hanno accolto come nicchie,
musiche dove trovavo te ad attendermi,  
parole di quel tempo,
dovrò distruggervi con queste mani.
In quale baratro potrò celare l’anima
perché non veda la tua assenza,
fulgida come  un sole orribile
che non tramonta mai, spietata, eterna?
La tua assenza mi sta attorno
come la corda al collo, 
come il mare a chi affoga.

da “Fervore di Buenos Aires”

Jorge Luis Borges

In apertura alla meditazione abbiamo ascoltato questo brano



(dipinto di Kiki Lima, artista caboverdiano)


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