“Quando il peccatore è un maestro”

Mercoledì 4 dicembre dalle ore 18,30 alle ore 20,00: Meditazione filosofica dialogata con Maurizio Muraglia sul tema: “Quando il peccatore è un maestro: Brunetto Latini fra i sodomiti” (Inferno, canto XV). Interventi musicali di Laura Mollica.

Inferno canto XV

Nel girone dei sodomiti, Dante viene riconosciuto dall’anima del suo maestro, Brunetto Latini. L’incontro è carico di commozione. Il maestro è umiliato dalla condanna e dalla pena, ma trova nella poesia del discepolo la dignità che lo consegna alla memoria dei posteri in modo indelebile. Infatti nel dialogo tra maestro e discepolo il primo si ripropone in tutta la sua autorevolezza esprimendo l’alta considerazione che aveva in vita per il poeta fiorentino. Ma non si limita soltanto a risottolineare il talento di Dante, bensì a profetizzargli (ovviamente post eventum) il triste destino che gli riserveranno i malevoli concittadini. Aspra è l’invettiva di Brunetto verso i fiorentini. Dante non deve avere nulla a che fare con loro perché ben più glorioso sarà il suo destino tra i posteri. Brunetto, come Dante, era stato politico e scrittore. La sua dimensione privata, che probabilmente lo colloca nel luogo in cui ci troviamo, convive con la sua statura pubblica, che rimane di alto spessore etico. E banale sarebbe tentare di sciogliere il nodo facendo prevalere una delle due dimensioni. In chiusura di dialogo maestro Brunetto prega il suo ex discepolo di tenere viva la memoria della sua attività intellettuale. Ma Dante nelle terzine precedenti aveva già provveduto ad eternare colui che gli aveva insegnato, appunto “come l’uom s’etterna”.

Autorevolezza, riconoscimento del talento, intuizione del destino futuro, gratitudine. Sono gli ingredienti del meditare su questo brano. Che ruolo hanno avuto coloro che ci hanno preceduto? Quale magistero ha orientato le nostre esistenze?